Reportage
Di 8 Settembre 2014Gennaio 3rd, 2021No Comments

Settembre 2014, il maltempo che flagellò il Gargano: alluvione tra Peschici e Rodi

Il promontorio messo in ginocchio dal maltempo: centinaia di milioni di euro di danni, feriti e purtroppo anche due vittime.

alluvione gargano

Un’eccezionale ondata di maltempo ha colpito la provincia di Foggia mettendo letteralmente in ginocchio il Gargano nella prima decade delsettembre 2014, in particolare tra il 3 e il 7.

Piogge e temporali, che hanno spesso assunto il carattere della persistenza, causarono innumerevoli danni, smottamenti e frane, allagando case, paralizzando le strade, distruggendo campi e raccolti e, soprattutto, mietendo due vite di 24 e 70 anni tra Vico del Gargano e Peschici.

Le zone più colpite furono quelle della parte settentrionale del promontorio: in particolare tra Peschichi e Rodi Garganico con la frazione San Menaio: è qui che fiumi di fango e detriti si sono riversate da monte a valle investendo strade, campi e anche spiagge. Ma molti disagi furono registrati anche a San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo, Vico del Gargano e Vieste.

Il maltempo terrorizzò anche centinaia di turisti che ancora alloggiavano in alcun località marittime del promontorio: in preda al panico queste persone tentarono di tornare a casa ma nel momento meno adatto restando impantanati lungo le strade.

LE CAUSE Quali sono le cause scatenanti di questo evento oggettivamente eccezionale? In primis la configurazione: un’area di bassa pressione semi-stazionaria tra basso adriatico e Balcani che ha dato vita a temporali multicellulari, autorigeneranti e semi-stazionari che hanno insistito per giorni sulle stesse zone.

La disposizione del minimo ha attivato sul Gargano la doppia azione di correnti più fresche nord-orientali (che aumenterano instabilità, velocità verticali, shear e indici temporaleschi) e più umide meridionali

Influirono, ovviamente, anche l’altitudine e la posizione del promontorio che hanno accentuato l’effetto instabile di queste correnti e soprattutto la temperatura ancora piuttosto alta del mare: vero e proprio carburante qper questo tipo di fenomeni.